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Report Ricerca 2024-25 dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano

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  • 3/07/2025

Digital B2b 2025: tra maturità normativa e stallo innovativo

Il Digital B2b italiano si trova oggi in una “terra di mezzo”, sospeso tra un contesto normativo europeo che spinge verso la digitalizzazione (eIDAS 2.0, eFTI, ViDA, RENTRI) e una realtà aziendale che fatica a coglierne le opportunità. Nonostante il ruolo pionieristico dell’Italia in ambito di fatturazione elettronica e conservazione digitale, manca un vero impulso innovativo che renda strutturale l’adozione di nuove tecnologie nei processi interni e di interfaccia.

Un mercato maturo ma non saturo

Il mercato italiano del Digital Document Management & Exchange vale 2,3 miliardi di euro (+13% rispetto al 2021), guidato da soluzioni per la gestione documentale interna (54%) e per lo scambio elettronico tra imprese (39%). L’adozione di strumenti come DMS, conservazione a norma, firma elettronica e PEC è ampia, ma la diffusione di funzionalità avanzate e collaborative è ancora limitata.

Tecnologia: AI e cloud guidano le priorità

Il 50% dei fornitori integra tecnologie AI/ML, ma solo il 13% delle imprese le impiega regolarmente nei processi documentali. Le priorità per il prossimo triennio? Intelligenza Artificiale, cloud, sicurezza, automazione e conformità normativa. Tuttavia, più della metà delle aziende investe meno dell’1% del fatturato in digitalizzazione documentale.

Digitalizzazione dei flussi di interfaccia: EDI ancora sotto-impiegato

Lo scambio documentale avviene ancora per il 55% via email/PEC. Solo il 25% adotta soluzioni EDI, sebbene il potenziale di efficienza sia ampiamente riconosciuto. Il divario tra grandi aziende e PMI resta forte, mentre la digitalizzazione dei messaggi logistici rimane scarsamente sfruttata nonostante il risparmio stimato di 18 miliardi per il sistema Paese.

Direzioni di innovazione

L’analisi di 159 startup e oltre 20 use case di AI mostra un panorama in evoluzione, trainato da:

  • estrazione automatica di dati da documenti non strutturati,
  • workflow documentali automatizzati,
  • piattaforme collaborative sicure,
  • verticalizzazione per settori regolamentati (es. pharma, legale),
  • soluzioni low-code/no-code.

Normativa come leva (non solo vincolo)

Il quadro regolatorio europeo apre scenari strategici:

  • eIDAS 2.0 con l’eArchiving introduce nuovi standard fiduciari: un’opportunità per l’Italia, ma limitata dal vincolo del capitale minimo per diventare Qualified Trust Service Provider.
  • eFTI digitalizzerà entro il 2027 la documentazione dei trasporti intra-UE, ma è ancora poco conosciuto dal tessuto imprenditoriale.
  • ViDA, attivo dal 2030, estenderà l’obbligo di fatturazione elettronica intra-UE, creando un nuovo spazio competitivo per i provider italiani.
  • RENTRI, operativo da aprile 2025, digitalizzerà completamente la gestione dei rifiuti industriali.

Considerazioni conclusive

Il mercato è pronto ma serve un cambio di passo culturale. Occorre:

  • investire di più in innovazione, non solo per obbligo ma per competitività,
  • ridurre il divario tra grandi aziende e PMI,
  • favorire l’adozione di tecnologie già consolidate (EDI, DMS, AI),
  • partecipare attivamente alla costruzione normativa europea,
  • sostenere con incentivi chi digitalizza i flussi documentali in filiera.

Solo così sarà possibile traghettare il Digital B2b italiano fuori dalla “terra di mezzo” e verso una piena maturità digitale, dove player come Metel possono giocare un ruolo di abilitatori strategici della trasformazione.