Digital B2b 2025: tra maturità normativa e stallo innovativo
Il Digital B2b italiano si trova oggi in una “terra di mezzo”, sospeso tra un contesto normativo europeo che spinge verso la digitalizzazione (eIDAS 2.0, eFTI, ViDA, RENTRI) e una realtà aziendale che fatica a coglierne le opportunità. Nonostante il ruolo pionieristico dell’Italia in ambito di fatturazione elettronica e conservazione digitale, manca un vero impulso innovativo che renda strutturale l’adozione di nuove tecnologie nei processi interni e di interfaccia.
Un mercato maturo ma non saturo
Il mercato italiano del Digital Document Management & Exchange vale 2,3 miliardi di euro (+13% rispetto al 2021), guidato da soluzioni per la gestione documentale interna (54%) e per lo scambio elettronico tra imprese (39%). L’adozione di strumenti come DMS, conservazione a norma, firma elettronica e PEC è ampia, ma la diffusione di funzionalità avanzate e collaborative è ancora limitata.
Tecnologia: AI e cloud guidano le priorità
Il 50% dei fornitori integra tecnologie AI/ML, ma solo il 13% delle imprese le impiega regolarmente nei processi documentali. Le priorità per il prossimo triennio? Intelligenza Artificiale, cloud, sicurezza, automazione e conformità normativa. Tuttavia, più della metà delle aziende investe meno dell’1% del fatturato in digitalizzazione documentale.
Digitalizzazione dei flussi di interfaccia: EDI ancora sotto-impiegato
Lo scambio documentale avviene ancora per il 55% via email/PEC. Solo il 25% adotta soluzioni EDI, sebbene il potenziale di efficienza sia ampiamente riconosciuto. Il divario tra grandi aziende e PMI resta forte, mentre la digitalizzazione dei messaggi logistici rimane scarsamente sfruttata nonostante il risparmio stimato di 18 miliardi per il sistema Paese.
Direzioni di innovazione
L’analisi di 159 startup e oltre 20 use case di AI mostra un panorama in evoluzione, trainato da:
- estrazione automatica di dati da documenti non strutturati,
- workflow documentali automatizzati,
- piattaforme collaborative sicure,
- verticalizzazione per settori regolamentati (es. pharma, legale),
- soluzioni low-code/no-code.
Normativa come leva (non solo vincolo)
Il quadro regolatorio europeo apre scenari strategici:
- eIDAS 2.0 con l’eArchiving introduce nuovi standard fiduciari: un’opportunità per l’Italia, ma limitata dal vincolo del capitale minimo per diventare Qualified Trust Service Provider.
- eFTI digitalizzerà entro il 2027 la documentazione dei trasporti intra-UE, ma è ancora poco conosciuto dal tessuto imprenditoriale.
- ViDA, attivo dal 2030, estenderà l’obbligo di fatturazione elettronica intra-UE, creando un nuovo spazio competitivo per i provider italiani.
- RENTRI, operativo da aprile 2025, digitalizzerà completamente la gestione dei rifiuti industriali.
Considerazioni conclusive
Il mercato è pronto ma serve un cambio di passo culturale. Occorre:
- investire di più in innovazione, non solo per obbligo ma per competitività,
- ridurre il divario tra grandi aziende e PMI,
- favorire l’adozione di tecnologie già consolidate (EDI, DMS, AI),
- partecipare attivamente alla costruzione normativa europea,
- sostenere con incentivi chi digitalizza i flussi documentali in filiera.
Solo così sarà possibile traghettare il Digital B2b italiano fuori dalla “terra di mezzo” e verso una piena maturità digitale, dove player come Metel possono giocare un ruolo di abilitatori strategici della trasformazione.